Mi ricordo nel lontano 1998 quando vidi la prima volta una soluzione che mi permetteva di accedere a delle applicazioni aziendali utilizzando un modem o addirittura uno telefono cellulare. In quegli anni non c’era 5G, LTE, HSDPA, non si parlava di FTTH, VDSL o ADSL! Eppure già allora Citrix WinFrame, una delle prime soluzioni della casa di Fort Lauderdale basata su Microsoft Windows NT 3.51, permetteva già di collegarsi ad un desktop remoto e aprire le nostre applicazioni aziendali. Già allora Citrix parlava di “any device, anytime, anywhere”.
Oggi il Coronavirus (COVID-19) ci obbliga bruscamente a portare alla ribalta il tema dello Smart Working trovando molte aziende ancora nel limbo. Non vi nascondo che questa settimana il numero di contatti con richieste di implementazione di soluzioni VDI si è moltiplicato.
Purtroppo la mia sensazione è che in Italia l’informatica sia ancora vista come un costo e non come un opportunità e quindi l’aspetto economico diventa spesso predominante rispetto a quello tecnologico (e lo vediamo bene anche nelle gare d’appalto).
Non sono un amante dei Magic Quadrant di Gartner, ma il metro utilizzato per valutare le diverse soluzioni include sia un aspetto tecnologico, sia un aspetto legato alla penetrazione del mercato. E quest’ultima è importante perché ci aiuta a capire quanti clienti, quanti scenari differenti, quale grado di complessità la soluzione può gestire: per renderla in parole povere, quanti hanno già avuto lo stesso problema che mi trovo ad affrontare io?
Questo è uno dei punti che fanno la differenza, sia in termini di prodotto, che, ahimé di prezzo!
Lo smart working non si limita a dare una nuova modalità di lavoro ai dipendenti, ma significa farlo fornendo strumenti efficienti e sicuri.
- Efficienti: perché con gli strumenti giusti, i dipendenti possono lavorare e produrre meglio e di più, anche da casa.
- Sicuri: perché i dati e le informazioni dell’azienda sono un patrimonio da difendere.
Potrei scrivere per ore di queste tecnologie (e chi mi conosce lo sa), ma l’obiettivo è solo quello di stimolare qualche riflessione. Smart working si coniuga benissimo con VDI, ma VDI non significa solo accendere qualche macchina virtuale in più. Se avete dei progetti VDI in corso, rivolgetevi ai vostri partner di fiducia, fate una cernita dei vendor più importanti (e perché no, anche di qualcuno più piccolo se risponde alle vostre esigenze), valutate bene la “End user experience” e tenete un occhio di riguardo al tema sicurezza.
…dopo di che, buon VDI a tutti.